di Fabio Massa
Marco Osnato è uno dei volti più rappresentativi di Fratelli d’Italia sotto la Madonnina. In un’intervista ad Affaritaliani.it spiega: “Il successo nelle elezioni per la Città Metropolitana dimostra che siamo in crescita. Salvini sindaco? Siamo vicini alla Lega Nord ma pensiamo ci debbano essere le primarie…” L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Marco Osnato, con il passaggio di Bove da Ncd a Fi pare che gli azzurri siano in fase aggregatrice. Che cosa ne pensa?
Ho rispetto per i travagli interni agli altri partiti. Detto questo, mi sembra che ci sia un atteggiamento di Forza Italia un po’ strano. Ci sono litigi interni a Fi, e per risolverli cercano soluzioni esterne. A Milano l’Ncd rimane sull’asse Colucci-Lupi. Chi era legato a Podestà sta ritornando a casa.
E quindi?
Quindi la realtà degli azzurri non è di certo in crescita, stando ai sondaggi. Per esserci un fattore aggregante bisogna aspettare ben altro. Difficilmente peraltro penso che il fattore aggregante del centro destra possa essere un partito, al massimo ci può essere un leader. A livello nazionale ci sono realtà interessanti come Fitto, Salvini, Meloni.
Salvini vuole diventare sindaco di Milano.
La sua scelta è coraggiosa e interessante. Non mi sembra che ci sia però nella sua strategia, almeno per adesso, l’apertura ad altre forze. Penso che lui stia facendo una battaglia tutta in proprio, ad oggi.
Che cosa ne penserebbe FdI di Salvini sindaco?
Noi siamo convinti che le primarie siano la cosa migliore. La candidatura di Salvini sarebbe autorevole e importante. Non abbiamo nessun pregiudizio verso la Lega, salvo la secessione, che mi pare però un concetto che hanno abbandonato.
In questo momento vi sentite più vicini a Fi o alla Lega?
Come ha detto Salvini, in questo momento si alleerebbe solo con la Meloni. Quindi ha centrato il sentimento di entrambe le forze. La Meloni ha proposto un patto di “coerenti”: chi ci sta, starà con noi, chi non ci sta non ci sarà.
Fratelli d’Italia ha senso a fronte del 43 per cento preso da Renzi a Milano?
FdI ha un senso per conservare una tradizione politica che in Italia è sempre stata presente. Noi non ci attacchiamo ai simboli o ai nomi. La nostra scelta è vitale. Purtroppo per gli errori epocali di Fini e Berlusconi li centrodestra non può essere unito. Preso atto di questo, non con la velocità che speravamo, ma la nostra strategia sta funzionando.
Intanto alla Città metropolitana ce l’avete fatta.
Sì, e con larchissima serenità, Abbiamo dimostrato che il radicamento sul territorio c’è sempre. In quanto rappresentante di quel mondo, ho raccolto più voti degli eletti di FdI. Siamo convinti di essere una forza attraente sul territorio.